No Location Relocation
No Location Relocation è un workshop e una mostra collettiva che intende investigare le possibilità e i limiti dell’intervento site-specific, ovvero dell'opera d’arte pensata appositamente per un luogo specifico. Durante il workshop si intende investigare il valore e l'importanza del riposizionamento e della re-interpretazione di un concetto, focalizzando l'attenzione sulla possibilità di attribuire ulteriori valenze semantiche attraverso la ricontestualizzazione.
Tra il 12 e il 14 giugno 2008, presso la Fondazione Spinola Banna per l’Arte, sono stati selezionati 11 giovani artisti italiani che sotto la guida di Milovan Farronato hanno investigato il ruolo, il valore e lo stato attuale del site-specific come pratica e tipo d'intervento. Durante questo lasso di tempo è stato proposto agli studenti di progettare un lavoro destinato ad essere presentato il 10 luglio 2008 presso la sede di A.T. Kearney, a Milano. La mostra sarà espressione delle riflessioni e della sperimentazione compiuta durante i tre giorni intensivi di workshop.
Le opere progettate all'interno di un'imponente tenuta agricola in provincia di Torino verranno ricontestualizzate ed esposte all'interno degli algidi uffici di una società di consulenza strategica nel centro di Milano. Due luoghi così distanti per funzione ed estetica che bene si prestano per riflettere su una tematica così attuale e stringente nelle dinamiche dell'arte contemporanea e della sua produzione. Pensare a un lavoro in un contesto fortemente caratterizzante e presentarlo in un altro, totalmente dissimile ma altrettanto specifico sarà la sfida offerta ai giovani artisti invitati.
Gli artisti che hanno partecipato al progetto sono:
Ludovica Carbotta, Giulio Frigo, Davide Gennarino / Andrea Respino, Chiara Lecca, Clara Luiselli, Isola & Norzi, Cristiana Palandri, Gianandrea Poletta, Laura Pugno, Angelo Sarleti, Diego Scroppo
I vincitori del Premio acquisizione sono ex aequo Davide Gennarino / Andrea Respino e Cristiana Palandri.
Il vincitore del Premio per la migliore sperimentazione è Giulio Frigo.