Stefano Arienti
Il workshop di primavera 2006 ha visto in qualità di master Stefano Arienti (Asola, Mn 1961).
La ricerca di Stefano Arienti affronta molti dei temi legati al complesso “sistema della visione” nella convinzione che la pratica artistica possa contribuire a risvegliare le percezioni sopite dalla sovraesposizione agli stimoli a cui siamo sottoposti. In tal modo si rivolge allo spettatore coinvolgendolo in un processo mentale indipendente, critico e consapevole. Arienti utilizza e manipola materiali di uso comune sperimentando ed elaborando di volta in volta tecniche e metodologie inedite. Piegando, traforando o bruciando la carta, cancellando testi ed immagini, ricalcando stoffe e fotografie, l’artista lascia entrare il pubblico nel suo mondo dominato da atti apparentemente ripetitivi, gesti ludici presi in prestito dai bambini, dalla leggerezza e dal gioco. La sua indagine investe anche il materiale e le tecniche attraverso i quali le immagini sono costruite e presentate. Così un libro può essere trasformato in un volume plastico, un fumetto in un cilindro, un disegno può recuperare la forma plastica che prima, in quanto disegno, mimava. Artista tra i più influenti della sua generazione, ha partecipato a numerose personali e collettive tra cui ricordiamo la sua retrospettiva al MAXXI di Roma nel 2004 e alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nel 2005, la sua partecipazione alla Anteprima Bovisa, Milano Europa 2000 alla Triennale di Milano nel 2001, alla Biennale di Venezia del 1993 nella sezione di Aperto e alla 3a Biennale Internazionale di Istanbul nel 1992.