Liliana Moro / Mario Airo'
Workshop lungo nazionale
Dal 7 al 18 Aprile 2014
Il primo workshop della primavera 2014 vedrà in qualità di master gli artisti italiani Mario Airò e Liliana Moro che si metteranno a confronto nella loro duplice veste di artisti, docenti e curatori di progetti specifici del loro passato e presente.
Entrambi hanno un’esperienza di formatori eccellente (Liliana Moro docente specialistica Iuav, Accademia di Bergamo - cattedra di Pittura, Mario Airò docente specialistica Iuav, Naba, Accademia Albertina di Torino - cattedra di Scultura). Hanno inoltre un’esperienza importante di curatori per l’esperienza di fondatori di Lazzaro Palazzi, il primo spazio autogestito da artisti di cardinale importanza nella Milano dei primi anni ’90.
Nell'anno 2014 la Fondazione Spinola Banna per l'Artesi trova al IX anno di attività e ritiene che sia utile sospendere l’abituale bando di concorso aperto alla formazione di sedici nuovi artisti italiani under 35, per riflettere introspettivamente sul patrimonio acquisito in termini di allievi, che dall’inizio dell’attività ad oggi risultano essere più di 150, e divisiting professors che hanno ottenuto risultati eccellenti durante i loro workshops. La Fondazione Spinola sperimenterà infatti una metodologia formativa differente rispetto a quella adottata negli anni passati: i consueti workshops, dove veniva esaminata la collaudata esperienza di confronto tra artista/giovani artisti o curatore/giovani artisti,si modificheranno trasformandosi in una collaborazione teorica e metodologica di entrambi i protagonisti attivi nel sistema dell'arte contemporanea: l’artista e il curatore.
Mario Airò
Nato nel 1961 a Pavia, vive e lavora a Milano, Radda in Chianti e Genova.
Mario Airò frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera dove segue le lezioni di Luciano Fabro. Nel 1989, insieme ad altri giovani artisti residenti a Milano tra i quali Liliana Moro, da' vita allo spazio espositivo autogestito di via Lazzaro Palazzi e alla rivista Tiracorrendo, le cui pagine ospitano vivaci dibattiti. Artista tra i più influenti della sua generazione, crea opere che si rivolgono all’immaginazione e all’intuizione dello spettatore, utilizzando oggetti, immagini, testi, suoni e fonti luminose, giocando su effetti incantatori per trasformare in spazi mentali gli ambienti e i luoghi che le accolgono. Il suo lavoro nasce da quello che egli stesso definisce un "vagabondare", inteso come l'esperienza di qualcuno che si muove e parla attraverso le cose che incontra, evitando qualsiasi tipo di chiusura intellettuale e formale. Le sue opere nascono da un'ampia gamma di riferimenti culturali che includono la letteratura, il cinema, la storia dell'arte ed elementi appartenenti al nostro quotidiano. Airò attua una sorta di possesso poetico delle cose, instaurando una rete di inedite relazioni tra i vari elementi che compongono le sue installazioni. L'immagine finale è una sintesi di grande respiro, dove gli spettatori sono invitati a volgere un nuovo sguardo verso il reale.
Ha tenuto mostre personali e collettive in Italia e all’estero tra cui si ricorda la sua partecipazione nel 2005 alla Moscow Biennale of Contemporary Art, Mosca; nel 2004 alla Biennale di Kwangju e in Spazi atti/Fitting Space: 7 artisti italiani alle prese con la trasformazione dei luoghi presso il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. Nel 2001 espone in una personale alla GAM di Torino, La stanza dove Marsilio sognava di dormire… e altri racconti, alla Biennale di Valencia e al progetto pubblico permanente nell’ambito della rassegna Luci d’Artista a Torino; nel 2000 ha tenuto una personale alla Kunsthalle di Lophem. Si ricorda inoltre la sua partecipazione nel 1997 alla 47° Biennale di Venezia. Hanno ospitato suoi lavori in mostre collettive, tra gli altri, il Castello di Rivoli, il Museum of Contemporary Art di Tokyo, lo S.M.A.K. di Gent (Belgio)e la Triennale di Milano.
Nel 2013 partecipa anche al 48° Premio Suzzara.
Liliana Moro
Nata nel 1961 a Milano, dove vive e lavora, si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera con Luciano Fabro. Nel 1989 fonda a Milano, insieme a altri artisti tra i quali Mario Airò , lo Spazio espositivo autogestito di via Lazzaro Palazzi e la rivista Tiracorrendo, le cui pagine ospitano vivaci dibattiti. Liliana Moro si esprime realizzando opere ambientali, disegni, collages, sculture, progetti teatrali ed installazioni sonore. I lavori di questo primo periodo evidenziano la costruzione di un linguaggio leggero e del tutto personale che non aspira più a una visione oggettiva del mondo; le sue opere non pretendono di scomporre né di analizzare la realtà, bensì la circoscrivono, la reinquadrano. Sono territori di un’esperienza individuale (quella dell’artista ma soprattutto dello spettatore) che invitano ad andare oltre ciò che è visibile. Liliana Moro coerentemente e tenacemente riafferma un modello di visione, e non di immagine, e un’attenzione alla ciclicità del tempo, o meglio, del tempo vissuto, che è insieme, rumore e silenzio, pausa e parola.
Nel 1992 è invitata da Jan Hoet a Documenta IX a Kassel e nel 1993 alla XLV Biennale di Venezia, curata da Achille Bonito Oliva, nella sezione Aperto. Nel 1994 al Castello di Rivoli in occasione della mostra Soggetto Soggetto a cura di Francesca Pasini e Giorgio Verzotti, la sua opera Aristocratica viene acquistata dal Museo.
Recentemente, Liliana Moro ha presentato importanti mostre personali presso lo Spazio Culturale Antonio Ratti MOI (2012), all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, alla Fabbrica del Vapore Milano (2008) e la sua quinta personale alla Galleria Emi Fontana, Milano (2009).
Liliana Moro ha esposto in importanti mostre collettive internazionali, tra cui: Documenta IX, Kassel (1992); Aperto XLV Biennale di Venezia (1993); Castello di Rivoli, Torino (1994); Quadriennale, Roma (1996/2008); Moderna Museet, Stoccolma (1998); PS1, New York (1999); De Appel, Amsterdam (1999), e Biennale di Valencia (2001). Ha inoltre tenuto mostre personali presso Galleria Emi Fontana, Milano; Greta Meert, Bruxelles; MUHKA, Anversa e Fondazione Ambrosetti, Brescia. Liliana Moro ha recentemente esposto presso L’Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles (2008) e la Fabbrica del Vapore, Milano (2008), ed ha partecipato a importanti collettive, tra cui Italics, Venezia (2008); Focus on Contemporary Italian Art, Mambo, Bologna (2008); Save Venice, Magazzini del Sale, evento collaterale della 53. Biennale di Venezia (2009); Celebration, Institution, Critique, Galleria Civica di Trento (2009) e la Biennale di Salonicco nel 2013 dove ha esposto la nota serie Underdog. Nel 2013 partecipa anche al 48° Premio Suzzara.