Peter Friedl
Il workshop di primavera 2009 vede in qualità di master Peter Friedl (Oberneukirchen, 1960), artista austriaco, conosciuto per la poliedricità della sua ricerca e sicuramente tra le personalità più interessanti e sofisticate della sua generazione.
Peter Friedl (Oberneukirchen, 1960) segue una personalissima grammatica creativa che indaga le condizioni e i generi della rappresentazione. Interessato alla loro dimensione politica e discorsiva, utilizza le più svariate tecniche - disegno, foto, video, installazione, testo -, per svelare le strategie del fare arte in una progressiva e radicale critica delle forme. Il suo lavoro mette in evidenza i punti di contatto fra coscienza estetica e politica nell'ambito delle loro narrazioni e mitologie corrispondenti. Artista apolide e viaggiatore per vocazione, opera al confine tra antropologia e storiografia, interessato alla storia sociale e biografica, al dislocamento costante, sempre alla ricerca di documentare e decolonizzare l'immaginario. Le sue opere diventano così dei veri e propri paradossi, in bilico tra visibilità e discorso. Spesso sono palcoscenici o microscopiche rappresentazioni di atti mancati. Si presentano come modelli estetici creati per disarmare le varie configurazioni di potere.
Nel curriculum di Peter Friedl si contano numerose mostre personali in musei e istituzioni pubbliche e private in tutto il mondo, accompagnate da una cospicua produzione teoretica su riviste di settore e libri. Ricordiamo l'ampia retrospettiva organizzata dal Museu d'Art Contemporanei de Barcelona (MACBA) nel 2006, mostra itinerante realizzata con Miami Art Central/Miami Art Museum e Musée d'arte contemporain di Marsiglia. Due personali recenti si sono tenute alla Kunsthalle di Basilea e all'Extra City ad Anversa. Ha partecipato a Documenta X (1997), Documenta 12 (2007), alla 48 Biennale di Venezia (1999), alla Biennale di Berlino (2004), Siviglia (2006), Gwangju (2008), Sao Paulo
(2008) e Manifesta (2008).