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Segni per la Speranza

Opera multimodale inserita nel progetto di riqualificazione della periferia di Torino
Progetto visivo Giuseppe Caccavale Studio
Soundwork interattivo Web Wall Whispers - www Stefano Gervasoni e Marco Liuni


Torino – 18 aprile 2018 | La Fondazione Spinola Banna per l’Arte ha presentato un intervento sperimentale e site-specific di riqualificazione di un edificio nella periferia di Torino: un progetto che declina in un’unica opera differenti forme d'arte (visiva, sonora e web) mutualmente correlate, dovuto al comune intento dell’artista Giuseppe Caccavale (Afragola, Napoli, 1960) e del compositore Stefano Gervasoni (Bergamo, 1962).
Il progetto nasce nel 2016 su invito della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee Periferie urbane del MIBACT, che ha proposto al Comitato Promotore per le Fondazioni Italiane Arte Contemporanea, di cui la Fondazione è membro, di ideare e realizzare un progetto artistico e culturale che mirasse alla valorizzazione delle periferie urbane.
La Fondazione, impegnata nel sostenere giovani talenti delle arti visive e della musica, si è fatta promotrice di una speciale commissione che ha portato, in poco più di un anno, alla realizzazione di un’opera visivo-sonora volta alla riconversione artistica di un muro esterno dell’edificio, di proprietà della Città Metropolitana di Torino, che ospita il Primo Liceo Artistico Statale di Torino.
L’opera dal titolo Segni per la speranza è un imponente murale dotato di una sofisticata installazione sonora web interattiva. Oltre ai due autori di profilo internazionale e al computer music designer Marco Liuni (IRCAM, Parigi), la realizzazione ha visto la collaborazione di prestigiose eccellenze del territorio quali il Corso di Laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali (Università di Torino e Fondazione Centro per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale”), il Politecnico di Torino e il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino.

Il progetto ha un forte carattere multidisciplinare, ed è teso a promuovere la creazione di un’opera innovativa, dal profondo significato sociale, che permette di favorire la formazione civica e, al contempo, di sviluppare la sensibilità nei confronti del bello.

Per la realizzazione del progetto visivo Giuseppe Caccavale ha coinvolto, oltre ai suoi collaboratori Timothée Chalazonitis Clément Valette, cinquanta studenti del Primo Liceo Artistico di Torino nella cornice del programma Alternanza Scuola Lavoro. Il murale fa apparire, attraverso una precisa scelta di colori che vengono utilizzati per la città di Torino, i testi elaborati dai liceali coinvolti nel cantiere, nati dalla lettura di libri, da approfondimenti e ricerche nel campo del Graphic Design, insieme alla visione di film scelti per l'occasione come documenti visivi. Le frasi selezionate sono state tradotte nelle lingue delle nazioni di provenienza degli studenti più rappresentate nell’istituto: francese, cinese e russo. Il Centro per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale” è intervenuto nella fase operativa per il ripristino e la conservazione del muro.

Il Soundwork interattivo, Web Wall Whisper – www da oggi è accessibile online a link, www.webwallwhispers.net, fruibile sia da PC che da dispositivo mobile. È progettato da Stefano Gervasoni e Marco Liuni, in collaborazione con il Politecnico di Torino, il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino grazie al lavoro dei giovani Francesco Cretti e Luca Morino: un’applicazione web audiovisiva frutto del dialogo tra composizione musicale, experience design e programmazione. Il lavoro sarà fruibile ovunque tramite pc e dispositivi mobili: il visitatore virtuale potrà esplorare visivamente il murale a più livelli di profondità, generando in questo modo una composizione musicale ogni volta unica, un itinerario di esplorazione audiovisiva che percorre le immagini documentarie in alta risoluzione e le mette in relazione con la musica di Stefano Gervasoni, i testi del murale recitati dagli studenti,  i dialoghi e i suoni registrati durante la realizzazione del murale stesso, e le loro reciproche fusioni realizzate tramite l’elettronica. L’utente fruisce dell’opera in maniera visiva e sonora, in un’unica esperienza multimodale.

La Fondazione Spinola Banna per l’Arte con Segni per la speranza si distingue per la visionarietà con cui ha saputo rispondere alla proposta del MIBACT, coordinando un progetto corale inclusivo di istituzioni private e pubbliche, cross-disciplinare e trasversale anche dal punto di vista generazionale dei partecipanti.





TIME LAPSE


TUTORIAL


TEASER


Stefano Gervasoni
La produzione di Stefano Gervasoni (nato a Bergamo nel 1962) è caratterizzata da un'espressione delicata e da un fragile lirismo, convogliate da un mondo sonoro ricco e raffinato. la trasparenza della sua scrittura è costantemente velata da processi appena percettibili che pervengono gradualmente ad alterare dall'interno l'immagine sonora iniziale. Egli fa ricorso a una grande tavolozza di elementi linguistici: strutture modali, accordi perfetti, oggetti sonori e bruitisti e una grande varietà di tecniche esecutive. Servendosi poi frequentemente della referenzialità, Stefano Gervasoni crea momenti iniziatori di associazioni e di reminiscenze che sfuggono alla logica della composizione e creano un effetto di distanziazione. Dalle allusioni al jazz in Godspell, 2002, a Girolamo Frescobaldi in Six lettres sur l'obscurité, 2005-06; dal fado in Com que voz (2008) agli innumerevoli riferimenti alla musica colta e extra-colta nell'opera Limbus-Limbo, 2012, fino alla creazione di un linguaggio trasfigurante ogni riferimento o fonte d'ispirazione avente come obiettivo l'espressione pura di situazioni cariche di tensione emotiva (ricordiamo a titolo di esempio il ciclo per ensemble vocale e strumentale Dir - in dir, 2004-11 e il concerto per violoncello et orchestre Heur, leurre, Lueur, 2013).
Stefano Gervasoni studia la composizione al Conservatorio Verdi di Milano con Luca Lombardi, Niccolò Castiglioni e Azio Corghi. I suoi incontri con Brian Ferneyhough, Peter Eotvos e Helmut Lachenmann, così pure con Gérard Grisey e Heinz Holliger furono determinanti nel suo percorso di formazione. Ha ricevuto commissioni delI'Ensemble Intercontemporain, dell'IRCAM, del festival Archipel di Ginevra, di Contrechamps, di Klangforum Wien, dell'Ensemble Modern, del Festival d'Automne à Paris, di Radio France, della WDR, della RAI, della SWR, della Münchener Kammerorchester, del Teatro alla Scala di Milano, della Suntory Hall di Tokyo, della Berliner Biennale...>
Pensionnaire delIa Villa Medici a Roma (1995-96), borsista delIa Fondation des Treilles di Parigi (1994), del DAAD a Berlino (2006), compositore in residence al Domaine de Kerguéhennec per il triennio 2008- 2010, Stefano Gervasoni insegna la composizione al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse di Parigi dal 2006.
Il musicologo Philippe Albèra ha dedicato all'opera di Stefano Gervasoni un libro molto importante, dal titolo Stefano Gervasoni. Le parti pris des sons, pubblicato nel dicembre 2015 dalle Edizioni Contrechamps di Ginevra.
Apparso nell'ottobre 2016, secondo di una serie di tre CD monografici per l'etichetta tedesca Winter & Winter dopo un primo (2014) dedicato a un ciclo vocale (Dir - in dir) e prima di un terzo che presenterà la composizione per voce, ensemble e elettronica live intitolata Fado errático, il CD Le pré riunisce i tre quaderni di un ciclo per pianoforte e ha ricevuto il sostegno di MFA (Musique Française d'Aujourd'hui) e della Fondazione Francis et Mica Salabert.
www.stefanogervasoni.net

Giuseppe Caccavale
Giuseppe Caccavale nasce ad Afragola (Napoli) nel 1960, vive e lavora tra Parigi e Bari. Professore di Art Mural Dessin et Poetique des Espaces all’Ecole Nationale Superieure des Arts Decoratifs di Parigi, lasciata l’Italia dopo il percorso accademico, nel corso dei suoi vari spostamenti in Europa apprende e sperimenta tecniche diverse di origine antica, quali l’affresco, la miniatura, l’incisione su vetro, riportando nelle sue opere le suggestioni provenienti dall’incontro con culture diverse, dall’arte fiamminga agli affreschi bizantini. Elemento centrale della sua poetica è la forza del segno, che funziona da trait d’union tra le cosiddette arti “maggiori” e “minori” e permette la traduzione visiva di brani poetici, dando corpo e immagine alle parole. L'artista realizza disegni, opere su vetro ed affreschi su muro. Tutto il suo lavoro è arte del segno sulla materia che nasce da un medesimo gesto: quello della punta sulla superficie. Le opere di Caccavale sono state oggetto di esposizioni personali in Italia presso la Fondazione Querini Stampalia di Venezia e l'Opificio Arte Contemporanea di Benevento e all'estero presso il Musée Grobet-Labadié di Marsiglia e il Vereninging voor het Museum van Hedendaagse Kunst di Gand, oltre ad essere state inserite in diverse mostre collettive.
 
Tra le mostre di Caccavale: "Una fornace a Marsiglia" presso la Fondazione Querini Stampalia
a cura di Chiara Bertola e Isabelle Reiher (Venezia, 2018), "Le verre manière de faire" al Musée d'Art Moderne de la Ville de Marseille (2017),"Standart - Mont Analogue " Triennial of Contemporary Art in Armenia Dzitoghtsyan, curata da Adelina von Furstenberg (Museum of National Architecture, Gyumri, 2017),  il progetto “Viale dei Canti” in collaborazione con il compositore Stefano Gervasoni (Istituto Italiano di Cultura di Parigi, 2016),  la mostra all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (2011), quella al Musée de Marseille, Chapelle de la Vieille Charité (2007), al MAXXI di Roma (2002).
È uno dei quindici artisti invitati da Vincenzo Trione per il Padiglione Italia alla 56 Biennale di Venezia 2015. Numerose sono le pubblicazioni sull'artista: Armenia, Ossip Mandelstam, Dessin (2017), Fresques:Affreschi, con testi di Erri De Luca (2002), Una calma Utopia, con testi di Erri De Luca e di Chiara Bertola (1999); D'Après Tableaux  (1994).
 
Marco Liuni
Marco Liuni è ricercatore e computer music designer di base a Parigi. La sua attività di ricerca riguarda l’elaborazione del segnale audio e le relative applicazioni nelle scienze neurocognitive, con particolare riferimento a sistemi di analisi-sintesi del suono e della voce, algoritmi adattativi automatici, modelli di trasformazione in tempo reale.
Come computer music designer realizza progetti personali e collaborativi di musica elettronica, elettroacustica e mista (strumenti acustici ed elettronica), e sviluppa applicazioni real-time per il live electronics e le installazioni multimediali interattive.
 Diplomato in chitarra classica, ha completato la sua formazione musicale nella classe di Alvise Vidolin, orientandosi verso l’interpretazione e la composizione con strumenti elettronici. Laureato in Matematica all’Università di Pisa, ha ottenuto un dottorato in cotutela internazionale tra il dipartimento di matematica dell’Università di Firenze e l’IRCAM di Parigi.
Svolge regolarmente la propria attività di ricerca all’IRCAM, affiancata dal 2016 da un ruolo permanente di insegnamento nel prestigioso Cursus per compositori dell’istituto.

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