Elena Mazzi
Nata nel 1984 a Reggio Emilia.
Ha studiato Storia dell’Arte presso l’Università di Siena. Nel 2011 si è laureata in Arti Visive presso lo IUAV di Venezia. Ha trascorso un periodo di studi all’estero presso la Royal Academy of Art (Konsthogskolan) di Stoccolma. Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali, tra cui la mostra Collective memory and social space alla galleria Botkyrka Konsthall di Stoccolma, Letters from the sky al video art festival COP17 di Durban (Africa), Padiglione IUAV alla XIV Esposizione dei Beni Culturali di Venezia, COMMON GROUND, projects for the Lagoon a Palazzetto Tito di Venezia (Fondazione Bevilaqua LaMasa), TRA/ARADA/INBETWEEN a Istanbul. Nel 2011 ha vinto la borsa Movin’up per un progetto di residenza a San Francisco in collaborazione con il gruppo Future Farmers. Le ultime mostre includono Volumi contrastanti/Kontrasterande volymer all'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, e la sua partecipazione ad Art Stays_Festival of Contemporary Art, Ptuj, Slovenia.
La sua poetica indaga il rapporto tra l'uomo e l'ambiente ad esso circostante, nel quale vive e con il quale si confronta ogni giorno: una tipologia di analisi che spesso si lega ad uno sguardo e ad un approccio di tipo antropologico, che va ad analizzare un'identità al contempo personale e collettiva, che si relaziona con uno specifico territorio, e che dà adito a modalità di scambio e di trasformazione che necessitano di essere indagate, esplorate e trasmesse.
L'esperienza a Banna mi ha dato modo di sperimentare direttamente sulla mia pelle la particolare metodologia di lavoro usata da Tim Rollins e da Angel e Rick, i due K.O.S. presenti, importante per la mia ricerca, che spesso si lega ad uno sguardo e ad un approccio di tipo antropologico e che si relaziona con uno specifico territorio, dando così adito a modalità di scambio tra persone dai vissuti distanti e diversi. Oltre ad esser stati guidati nello sviluppo dei nostri progetti personali, abbiamo realizzato insieme alcune opere che saranno esposte a Palazzo Saluzzo. Il processo di creazione è guidato dalla collaborazione e dall'intuizione del gruppo stesso, e vede il riavvicinamento alle tecniche manuali. Il lavoro in studio, continuamente affiancato da momenti condivisi di vita quotidiana, mi ha permesso di conoscere a fondo la storia di Tim Rollins, partendo dalle prime esperienze di collettività all'interno di Group Material, fino ad arrivare alle difficili dinamiche affrontate nel periodo di insegnamento nella scuola pubblica nel Bronx e alla nascita del gruppo K.O.S.