Hugues Dufourt
Un’estetica dell’ardore e dell’ardire
La musica dei giovani miei contemporanei mi ricorda il riemergere di elementi infernali provenienti dal mondo di sotto. Le loro «gesta» evocano quelle dei Canti di Maldoror, per vitalità aggressiva e fermento di conquista che, generati dal profondo, emergono con una inquietante effervescenza. Fulmini e saette, onde del mare in tempesta, nugoli minacciosi, sonorità aspre e sarcastiche, tutti segni convulsivi di un’epoca e forse anche di una destabilizzazione dello spirito (e della mente).
I due compositori che mi hanno fatto l’onore di accettare che io li affianchi e partecipi con loro a questa serata di scrittura - Mariana Ungureanu e Marco Momi - sono musicisti esperti, con una lunga carriera alle spalle e opere ampiamente riconosciute. Il nostro incontro a Banna è più un incontro tra professionisti che non una trasmissione di conoscenze.
Abbiamo, credo, delle idee in comune. L’esaltazione naïve dell’universo tecnologico ci sembra ormai più un oggetto di culto che non un progetto artistico. Lo stesso si può dire delle grandi sperimentazioni sul linguaggio, che amalgamano una poetica del distacco a riferimenti stilistici straniati. Il formalismo si indebolisce, il sincretismo si spegne. La musica non può, oggi, eludere l’urgenza di un nuovo confronto con il divenire storico, e in primo luogo, del proprio.
La prima parte del concerto entrerà, spero, in una sorta di risonanza con la musica di Schoenberg. L’omaggio reso alla Symphonie de chambre op. 9 (1906), nella versione ridotta da Webern non è casuale. Perché quest’opera è mossa, in un certo senso, da due impulsi contrari. Lo slancio che la sostiene - in un movimento ascensionale di conquista - è sistematicamente stroncato da un’urgenza di contrazione, da uno sforzo di adeguamento preciso. Questa eterna controversia del rigore e della fecondità darà, penso, unità di tono all’insieme del concerto.
Questa sesta edizione del progetto Musica della Fondazione Spinola Banna per l’Arte è realizzata con la partecipazione degli interpreti di Divertimento Ensemble, sotto la direzione di Andrea Pestalozza.
Vorrei cogliere l'occasione per esprimere la mia riconoscenza ringraziandoli vivamente.
Porgo i miei omaggi ed esprimo la mia rispettosa gratitudine a Madame Orsola Spinola.
Hugues Dufourt
Per la sesta edizione del Progetto Musica, la Fondazione Banna si avvale di un tutor deccezione, Hugues Dufourt, che propone il brano LAfrique daprs Tiepolo gli interpreti sono il Divertimento Ensemble e piano solista. Scrivono anche i due giovani compositori Marco Momi (Almost quiver for E.P.) e Mariana Ungureanu (Dramma). Nel programma del concerto, che conclude il workshop, anche Kammersinfonie op. 9 (trascrizione per pianoforte e quintetto d'archi di Anton Webern) di Arnold Schnberg.
Marco Momi
Marco Momi è nato a Perugia nel 1978. Ha studiato pianoforte, direzione d'orchestra e composizione a Perugia, Strasburgo, L'Aja, Roma, Darmstadt e Parigi; in ambito compositivo...[>> ]
Mariana Ungureanu
Nata nella Repubblica di Moldavia nel 1974, Mariana Ungureanu ha studiato composizione nel suo paese natale e successivamente in Romania e in Belgio. In Francia ha conseguito...[>> ]
Andrea Pestalozza
Dopo la sua attività di pianista e percussionista ha iniziato come direttore con l'Orfeo Ensemble, da lui fondato, presentando per la prima volta composizioni in Italia...[>> ]
Divertimento Ensemble
Fondato nel 1977 da alcuni solisti di fama internazionale e da alcune fra le prime parti delle due più importanti orchestre milanesi, sotto la direzione di Sandro Gorli,...[>> ]