Dina Danish: RESO’ programma di residenze 2011
Per l’anno 2011 la Fondazione Spinola ospiterà in residenza durante i mesi di Maggio – Giugno 2011 l’artista egiziana Dina Danish.
Dina Danish è stata vincitrice del prestigioso premio “Illy Present Future” presentato ad Artissima 18 nel 2011 con l’opera video Halim: The Dark Whistling Nightingale, prodotto durante la residenza alla Fondazione Spinola Banna per l’Arte nell’ambito del programma di residenze internazionali Resò 1.
Nel video, usando la mano e la voce, Danish interpreta un filmato di repertorio di una delle sue canzoni preferite in cui il cantante egiziano Abdel Halim Hafez canta di una bellissima e tragica storia d’amore (Qareat Al Fingan) durante uno show in Cairo. L’artista si imbatte in alcune affascinanti sequenze e analizza il momento in cui Halim, infastidito dai fischi della platea, si gratta la testa e smette di cantare. Dopo diverse riflessioni ha dato vita ad un opera nella quale narra del collasso che Halim ebbe sulla scena: il suo romantico personaggio di scena va in pezzi quando l’uomo restituisce il fischio alla platea. Il video realizzato risulta un’interpretazione dell’accaduto e solo di recente, al termine di una lunga ricerca intrisa di mistero, l’artista ha reperito il materiale girato che documenta l’episodio, che le ha consentito di avvicinarsi a quello che può essere davvero accaduto durante quello spettacolo. Dina Danish ammette di essere stata completamente assorbita da quel concerto e, tuttora,l’opera risulta essere in progress.
L’artista afferma che ha potuto fruire, grazie alla residenza nella tenuta sede della Fondazione, di un luogo perfetto per la riflessione e l’introspezione, focalizzandosi sul proprio lavoro. L’esperienza le ha fornito la possibilità di fare l’ingresso anche nella scena artistica italiana.
Negli ultimi anni il suo lavoro è stato caratterizzato da un processo che cerca di analizzare degli eventi, episodi diversi gli uni dagli altri proprio per le diverse tematiche , vengono via via prese in considerazione, passando con disinvoltura dal tema del movimento a quello del conteggiare, dal tema del respiro al rapporto del performer con l’audience, fino agli scioglilingua.