Fabio Nieder: Progetto Musica 2015
Progetto Musica 2015
Per la nona edizione del Progetto Musica la Fondazione Spinola Banna per l’Arte invita il direttore d’orchestra Fabio Nieder con i due giovani compositori Matè Balogh e Caterina di Cecca e gli interpreti Ensemble Mosaik.
Ci sono compositori che non presentano sorprese da pezzo a pezzo, cosi committenti si possono tranquillizzare. Io non posso accettare condizioni date, come per esempio: “comporre”, “pezzi” ecc. Fino ad ora mi sono servito della scrittura musicale in quanto questa è stata la dimensione possibile per pensare in musica, organizzare mondi, cogliere visioni, scoprire luoghi. Non voglio però accettare la scrittura musicale come dato permanente e immutabile. La storia della musica europea è anche la storia della scrittura musicale. Altre civiltà musicali si servono ben poco della scrittura e la figura del compositore si identifica con quella dell´esecutore vocale o strumentale. Un sentimento mi guida e mi fa dire che tutto questo nostro mondo è la mia casa; tutta la varietà musicale delle diverse civiltà e culture è anche la mia, così desidererei che possa essere. Queste culture musicali sono l´espressione di diverse società e storie. Io sono nato e vissuto in Europa e questo fatto ha influenzato il mio modo di essere con la musica. Non potrò mai essere un suonatore di Tablas indiano, ma posso imparare le lingue, identificarmi nelle diverse culture e vibrare in sintonia con altre espressioni dell´Umanità, in una parola: amare! Comporre “pezzi” mi soddisfa solo relativamente. Io vorrei concepire e realizzare non pezzi ma interi. Siccome io vengo considerato, da chi mi vede come compositore, un “pezzo”, così ci si aspetta da me appunto “pezzi”. Ma non è detto che io debba rispettare queste comprensibili ma anche discutibili convenzioni. Fino ad oggi ho capito che mi posso mettere in profondo contatto con il mondo e la vita della natura e degli uomini solo attraverso l´atto di porre segni. Questi segni della scrittura musicale sono in buona parte codificati ma possono essere anche mutevoli e talvolta apparire sorprendenti. La libertà, anche dalla scrittura e da ogni obbligo e convenzione, è la mia aspirazione primaria ed essa mi dice sempre in quale direzione – o in quali direzioni: parallele, opposte e contrarie – devo andare. La libertà deve scendere a compromessi: le regole della società, i codici della scrittura musicale, gli strumenti musicali e l´educazione di chi li suona, l´uso della voce umana con diverse funzioni. Ma poi la libertà non si chiamerebbe così se non fosse in grado di buttare tutto all´aria e volare là fuori dove la porta la nostalgia della bellezza dell´ignoto.
(Fabio Nieder)