Artissima Fiera d’arte 2017
Artissima aprirà al pubblico dal 3 al 5 novembre 2017, per la prima volta sotto la guida di Ilaria Bonacossa. La Fondazione Spinola mette a disposizione per il nuovo progetto espositivo l’opera di Manuele Cerutti.
Riconosciuta a livello internazionale per la sua attenzione alle pratiche sperimentali e per la capacità di innovarsi ad ogni edizione, nel 2017 la fiera introduce una serie di novità che investono trasversalmente il suo programma e la sua composizione: oltre alla nuova sezione Disegni, ai rinnovati team di curatori e all’innovativa piattaforma digitale annunciati di recente, Artissima si arricchisce infatti di nuove idee e iniziative specifiche: uno speciale progetto espositivo, il “Deposito d’Arte Italiana Presente”, un innovativo palinsesto di talk, una nuova firma al progetto di allestimento del padiglione fieristico a cura dello studio Vudafieri Saverino Partners di Milano.
Il nuovo progetto espositivo
Curato da Ilaria Bonacossa e Vittoria Martini, il “Deposito d’Arte Italiana Presente” è il nuovo progetto espositivo e culturale di Artissima dedicato all’arte italiana. Il Deposito ospiterà prestigiosi prestiti dalle istituzioni piemontesi e opere provenienti dalle collezioni private del territorio, insieme ad alcuni lavori delle gallerie presenti in fiera, riconoscendo loro il ruolo di spicco che hanno avuto e hanno nella produzione della storia dell’arte contemporanea nel nostro paese. Per questo nuovo progetto, Artissima si è ispirata ad una delle esperienze espositive più innovative della Torino degli anni Sessanta, in un momento di grande vitalità artistica: il Deposito d’Arte Presente (1967–68) – “una raccolta estemporanea, non permanente… uno spazio per il presente, per un tipo di arte connessa all’hic et nunc e spogliata di qualsiasi sacralità”. Con il “Deposito d’Arte Italiana Presente”, Artissima riprende quel format, traslandolo all’oggi e utilizzandolo come cornice concettuale per un progetto che ne assorbe la modalità operativa. Il Deposito non è una mostra, ma uno spazio dinamico di esposizione e di approfondimento dal quale iniziare una narrazione dell’arte italiana degli ultimi 20 anni per fotografarla oggi e capirne gli sviluppi futuri.