Aldo Orvieto, dopo gli studi al Conservatorio di Venezia incontra Aldo Ciccolini, al quale deve molto della sua formazione musicale. Per Lorenzo Arruga “raro caso di pianista che guarda dentro la musica”; Matthew Connolly sul Times gli riconosce una maestria impressionante: “non dimenticherò il modo in cui Orvieto volgeva gli occhi per scrutare fin dentro l’inchiostro nero della partitura”.
Ha inciso più di sessanta dischi dedicati ad Autori dell’età classica e del Novecento per le case italiane Dynamic, Stradivarius, Ricordi, Nuova Fonit Cetra; a livello internazionale per ASV e Black Box Music (London), Cpo (Georgsmarienhütte), Mode Records (New York), Naxos (Hong Kong), Hommage (Hamburg), riscuotendo unanime consenso della critica. Tra questi incisioni l’integrale delle liriche di Ottorino Respighi (Stradivarius) e l’integrale della musica pianistica di Camillo Togni, in corso di pubblicazione per Naxos.
Ha registrato produzioni e concerti per le principali radio europee tra cui: BBC, RAI, Radio France, le principali Radio tedesche (WDR, SDR, SR), le Radio svizzere (RTSI, DRS), la Radio Belga (RTBF), la Radio Svedese.
Ha suonato come solista con molte orchestre tra cui la Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, del Comunale di Bologna, dell’Arena di Verona, dell’ORT di Firenze, l’Ensemble 2e2m di Parigi, Accroche Note di Strasburgo, l’Orchestra di Padova e del Veneto e in formazioni da camera con prestigiosi complessi di fama internazionale.
Ha svolto intensa attività concertistica e discografica con i violinisti Luigi Alberto Bianchi, Felix Ayo, e Dora Bratchkova con i violoncellisti Arturo Bonucci e Luigi Piovano, con i pianisti John Tilbury e Marco Rapetti, con le cantanti Sara Mingardo, Monica Bacelli, Gemma Bertagnolli e Luisa Castellani.
Ha partecipato a molte prime esecuzioni assolute e gli sono state dedicate nuove composizioni. da Claudio Ambrosini, Aldo Clementi, Azio Corghi, Luis De Pablo, Stefano Gervasoni, Luca Francesconi, Fabio Nieder, Salvatore Sciarrino, Ivan Vandor; ha ricevuto lusinghieri consensi da alcuni dei più grandi compositori del nostro tempo tra cui Luigi Nono, Goffredo Petrassi, Mauricio Kagel. Di particolare rilievo la prima esecuzione assoluta nel 2009 del ritrovato Concerto (1946) per pianoforte e orchestra di Bruno Maderna, e la prima esecuzione in tempi moderni delle Variazioni (1946) per pianoforte e orchestra di Camillo Togni;
Nel 1979 è stato tra i fondatori dell’ Ex Novo Ensemble e, nel 2004, della rassegna concertistica Ex Novo Musica.
Ha avuto una presenza costante nei più importanti Festival dedicati alla musica moderna e contemporanea, tra cui: Münchener Philarmoniker, Berliner Festspiele, Akademie der Künste (Berlin), Mozarteum Salzburg, Gulbenkian (Lisboa), Concerts Ville de Genève, Festival d’Avignon, Ars Musica Bruxelles, Festival di Strasbourg, Warsaw Autumn, Zagreb Biennale, Gaudeamus Foundation (Amsterdam), Tish Center for the Arts (New York), Huddersfield Contemporary Music Festival, Biennale di Venezia, Milano Musica.
Hanno scritto di lui:
Matthew Connolly sul Times (02/12/2003): “Nella Sequenza per pianoforte (di Luciano Berio), non dimenticherò il modo in cui il pianista Aldo Orvieto volgeva gli occhi per scrutare fin dentro l’inchiostro nero di una partitura nella quale, con un procedimento caro alle Avanguardie, vi sono deliberatamente scritte troppe note. L’abilità di Orvieto nel suo strumento era imponente”;
Joseph Magil su American Recor Guide (Gen-Feb 2004): “ … in tal modo le sonorità forti si fanno elettrizzanti, di qualità esplosiva, e Orvieto fa un magnifico lavoro di scelta delle voci negli accordi per far emergere le armonie dissonanti” (Stravinsky, Suite Italienne, CPO999941);
Tony Haywood su Classic CD Reviews (2006): “Ho apprezzato in particolar modo Aldo Orvieto che ha rilevato le ascendenze espressionistiche post-schoenberghiane mettendo in risalto la compresenza di molte tonalità”.
Henry Fogel, su Fanfare (Maggio 2011): “Gli accompagnamenti di Aldo Orvieto sono molto intensi e comunicano la vasta gamma di colori ed emozioni proprie di questa musica”.